Tonfo casalingo del Foggia. Il Pescara passeggia allo Zaccheria. Boscaglia a rischio.

Si aspettava la gara che facesse spiccare il volo al Foggia di Roberta Boscaglia. Quattro in altrettante sfide non erano sufficienti per una citta cui si aspettava un campionato prima di vertice, nelle prime tre, poi da playoff, cercando di migliorare la posizione dello scorso anno.

L’undici di partenza cambia come nelle ultime quattro giornate. Il 4-3-3 presenta la novità, Sciacca, al centro della difesa, a fianco di Di Pasquale, come per tutto la stagione conclusa qualche mese fa. Sugli esterni Leo e Costa. Al centro del campo il rientrante Petermann e Di Noia e Schenetti, un po’ avanzato rispetti agli altri centrocampisti. I tre attaccanti sono D’ursi, Vuthaj e Peralta.

Il primo non è stato brillante. Solito, cronico impaccio degli uomini palla al piede che non hanno soluzione rapide veloci. Petermann e Di Noia i più imbarazzanti. Il Pescara ha un altro passo e tiene meglio il campo. La supremazia degli abruzzesi si concretizza sul finire del primo tempo. Al 42’ pt Lescano si trova solo sul secondo palo ed insacca alle spalle di Nobile, con facilità.

Nella ripresa ti aspetti il Foggia all’arrembaggio, deciso a riprendersi il match. Invece il refrain non cambia con il Pescara che al 10’ st raddoppia con Milani che sbuca alle spalle di Di Pasquale e segna incrociando. Non intercetta. Come una “pietra tombale” alle speranze dei satanelli arriva l’espulsione di Di Pasquale, al 21’ st, che interviene in maniera scomposta e violenta su Cuppone. Espulsione inevitabile. La gara dei ragazzi di Boscaglia termina qui. Il Foggia sparisce sommerso dalla contestazione delle curve che chiedono “la testa” di Roberto Boscaglia “Te ne devi andare”, urlano la Sud e la Nord. Il Pescara rallenta ma va ancora a rete al 33’ st con Kraia e dopo 7’ con Vergani.

Dopo inutili 5’ di recupero il triplice fischio termina in incubo che si stava consumando allo Zaccheria.

Nello stadio infuria la protesta di quelli non hanno lasciato in anticipo lo stadio.

In sala stampa, nel post match, Boscaglia non da a capire che voglia dimettersi.

La convinzione diffusa è quella di questa sera potesse essere la sua ultima giornata da tecnico del Foggia.

Foggia-Pescara 0-4

Marcatori: 43′ pt Lescano (P), 10′ st Milani (P), 33′ st Kraja (P), 41′ st Vergami (P)

FOGGIA (4-3-3) Nobile; Leo, Sciacca, Di Pasquale, Costa; Schenetti, Petermann (37′ st Frigerio), Di Noia (37′ st Odjer); Peralta (1′ st Tonin), Vuthaj (37′ st Ogunseye), D’Ursi (23′ st Papazov).

A disposizione: Raccichini, Illuzzi, Garattoni, Malomo, Chierico, Peschetola, Nicolao, Iacoponi.

Allenatore: Roberto BOSCAGLIA

PESCARA (4-2-3-1) Plizzari; Cancellotti, Brosco, Boben (34′ st Kolaj), Milani; Gyabuaa (25′ st Palmiero), Kraja, Mora; Cuppone (25′ st Tupta), Lescano (34′ st Vergani), Desogus.

A disposizione: Sommariva, Daniello, Kolaj, De Marino, Mehic, Crecco, Ingrosso, Saccani, Germinario.

Allenatore: Alberto COLOMBO

Arbitro: Sala

Assistenti: Lencioni – Feraboli

Quarto ufficiale: Baratta

Ammoniti: Cancellotti (P), Costa (F), Di Noia (F)

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