Sì unanime del Consiglio regionale alla proposta di legge a firma di Antonio Tutolo che incentiva lo sviluppo agricolo.
Sì unanime del Consiglio regionale alla proposta di legge a firma di Antonio Tutolo che incentiva lo sviluppo agricolo.
“Con il sì unanime del Consiglio regionale alla mia proposta di legge che incentiva lo sviluppo agricolo nel rispetto del paesaggio, snellendo l’iter burocratico finalizzato al conseguimento dei permessi, ritengo che si sia scritta una bella pagina di politica, quella che va efficacemente incontro alle richieste dei cittadini pugliesi”.
Il Consigliere regionale Antonio Tutolo, Gruppo Misto, commenta soddisfatto l’esito della votazione di ieri in aula dell’iniziativa legislativa che porta la sua firma e concede l’ampliamento delle attività produttive senza limitazioni di superficie coperta e di volume, partendo dalla modifica della legge regionale n. 56 del 31 maggio 1980 (Tutela ed uso del territorio).
La proposta di legge si è poi estesa con integrazioni alla legge regionale n. 20 del 2001 (Norme generali di governo e uso dei territorio) e a modifiche alla legge regionale n. 25 del 2021. Le disposizioni contenute nel testo normativo, nel rispetto del Piano Territoriale Regionale e di tutti i vincoli paesaggistici ed ambientali, muovono nella direzione di uniformare, semplificare ed agevolare le procedure per l’insediamento in zona agricola prevedendo una più estesa possibilità di sfruttamento edilizio per scopi di sviluppo economico riconducibili alle attività connesse, complementari ed accessorie all’agricoltura ove non sia possibile l’attività di recupero e/o riconversione delle strutture preesistenti.
“È un risultato molto importante per la Puglia – spiega Tutolo – raggiunto mediante la collaborazione e l’impegno dei componenti la V Commissione e del presidente Paolo Campo. Ringrazio pertanto loro, i colleghi consiglieri e i capigruppo, poiché siamo riusciti nell’intento di contemperare le esigenze produttive delle aziende agricole con il rispetto e la tutela del paesaggio, ad incentivare ed agevolare gli investimenti con procedure autorizzative più snelle e meno dispendiose, a garantire la precedenza a interventi di riuso e trasformazione dei fabbricati esistenti, ad aumentare l’indice di fabbricabilità fondiaria e a sottrarre gli investitori alle dinamiche speculative del mercato artefatto che riguarda gli asservimenti”.