«Abbiamo sempre evidenziato i nostri dubbi sull’affidamento e sulla gestione del rifugio per cani di San Giovanni Rotondo- dichiara la portavoce del Movimento Cinque stelle, Nunzia Palladino
Dichiarazione Nunzia Palladino, Portavoce M5s San Giovanni Rotondo
Canile San Giovanni Rotondo, «Da anni denunciamo l’indegna gestione del rifugio per cani, le indagini della Procura e della Guardia di Finanza ci danno ulteriormente ragione».
«Abbiamo sempre evidenziato i nostri dubbi sull’affidamento e sulla gestione del rifugio per cani di San Giovanni Rotondo- dichiara la portavoce del Movimento Cinque stelle, Nunzia Palladino. Con una prima interpellanza, dell’aprile 2019, ho portato all’attenzione dell’amministrazione la situazione in cui versava il canile e tutte le inadempienze di chi lo gestiva. In risposta alle mie richieste, l’assessore Antonio Cafaro rispose che non vi era nulla di illecito nell’affidamento della gestione del canile, che la ditta ottemperava ai suoi doveri e che i cani erano adeguatamente custoditi e curati. Oggi possiamo dire che l’assessore aveva decisamente peccato di superficialità e impreparazione, evidentemente. Nel novembre dello stesso anno, la consigliera del Movimento 5 Stelle, Rosa Barone, denuncia la grave situazione del canile al Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale della Regione Carabinieri Forestale “Puglia”, Gruppo di Foggia, il quale effettua un sopralluogo e stila un verbale che non lascia dubbi sulla condizione del canile. Ma l’azione del Movimento non è stata solo di denuncia, nei giorni successivi, infatti, la Senatrice del M5S, Gisella Naturale, si è messa a disposizione del sindaco per provare a risolvere il problema, aiuto che non solo non venne preso in considerazione, ma nei giorni successivi dal Comune sono inviate diffide a coloro che avevano denunciato la situazione. Sempre nel dicembre del 2019, io e l’attivista e animalista Marilina Maratea abbiamo denunciato anche un reato ambientale, perpetrato dalla ditta che gestiva il canile, ai danni dei cittadini- aggiunge Palladino. Era stato praticato un foro nella recinzione e muretto di cinta del canile Comunale, dal quale fuoriusciva materiale fecale e liquami che si riversavano nel terreno demaniale, ma anche su questo fronte ci fu silenzio assoluto da parte dell’assessore e dell’amministrazione. Segnalazioni e denunce successive hanno portato il “problema canile” sempre più in primo piano, al punto che la gestione dello stesso venne tolta all’assessore Cafaro- per il quale era tutto “a posto” – e affidata ad una persona esterna all’amministrazione, segno evidente che l’azione dell’assessore non era stata all’altezza. A distanza di due anni, le indagini della Procura e della Guardia di Finanza ci danno ulteriormente ragione. E se la condizione dei nostri amici a 4 zampe è migliorata lo si deve principalmente all’impegno continuo di associazioni di cittadini e volontari, grazie ai quali è stato possibile evitare il trasferimento degli animali in esubero presso altre strutture regionali. Grazie a loro i cani sono stati adeguatamente curati, mantenuti in stallo e trasferiti nelle famiglie di adozione, esclusivamente attraverso forme di auto-finanziamento. Oggi la situazione del canile sembra decisamente migliorata, ma la parola “fine” non è stata ancora scritta». Conclude Palladino.